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Roberta Buttini
Artist

Roberta Buttini è nata in Lunigiana (Toscana, Italia), luogo di molteplici reperti preistorici in pietra creati in un lungo periodo di tempo, dal III millennio prima di Cristo al VI secolo a.C.
Probabilmente questa origine ha influenzato in qualche modo il suo interesse per l'antropologia e per le attività umane arcaiche. Un interesse che trova modo di esprimersi compiutamente nelle arti figurative. Già gli studi artistici viene invitata a partecipare a numerose collettive promosse da istituzioni regionali, nazionali ed estere.
Negli anni '60, il suo lavoro si esprime attraverso il linguaggio tradizionale della pittura, ancora ancorata agli insegnamenti accademici. Con una pittura rigorosa e precisa affronta le tematiche relative alla condizione umana, evidenziandone i vincoli determinati dalla cultura tecnologica.
A cominciare dai primi anni '70 orienta la sua ricerca sull'evoluzione umana e sulle conquiste ad essa collegate. La sua arte, che si fa più concettuale, si avvale di oggetti, manufatti, fotografie e molteplici materiali per avventurarsi nella sperimentazione polimaterica e nell'assemblaggio "artigianale" di reperti. Propone progetti, installazioni, performances, apponendo la sua firma non tanto - e non solo - all'opera, ma lo spazio a lei concesso. Filma il lavoro nelle industrie e recupera oggetti di archeologia industriale e viene considerata la capostipite dell'"Archeology Industrial Art".
Nel corso degli anni '70, la scoperta di uno straordinario frammento litico risveglia in lei l'interesse per l'antropologia: pur non rinnegando il suo trascorso in campo concettuale, la sua arte sembra farsi più vicina e più partecipante alle vicende umane legate alla materia e alle occorrenze primarie della specie: nascono alfabeti arcaici, armi primordiali, manufatti etnologici. Inizia una nuova stagione di arte fortemente evocativa che alla ricerca dei mezzi espressivi affianca una costante riflessione sui destini dell'umanità.
Con il nuovo millennio il suo interesse si estende a prospettive storiche e culturali di grande ampiezza, dove si confrontano forme di comunicazione contemporanea con stilemi della protostoria. Prodotti della tecnologia industriale vengono combinati con reperti naturali e artigianato primordiale. La narrazione è sempre sostenuta da contributi pittorici ad olio, ad acquerello, ad inchiostro, integrati da campiture materiche (metallo, tessuti, fibre) per creare un suggestivo gioco di piani visivi che diventano anche strumenti per celare, isolare o evidenziare gli elementi più pregnanti della narrazione.

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